Social Media Week, racconti di digital economy : Day One

Alcune giorni fa ho letto sul TIME un articolo intitolato “Degli stranieri hanno distrutto la mia macchina, mangiato il mio cibo e vestito i miei pantaloni" con sottotitolo “Storie dalla sharing economy" (time.com).
Un articolo-inchiesta molto interessante, lungo e completo che faceva il punto dello stato attuale della vita di una persona che vive di servizi di condivisione di risorse, tanto da farmi venire la voglia di provare a vivere un po’ in questa maniera, non tanto ha ospitante quanto da ospitato.

Ho perciò deciso di applicare questa filosofia in occasione del mio viaggio a Milano per la Social Media Week, un evento che raccoglie esponenti da tutto il mondo in materia di giornalismo, cucina, scienza, arte e editoria per parlare di come i social media stiano abbattendo molte barriere innalzate da un ignorantismo impelagante e che ora (fortunatamente, a mio avviso) sembra destinato a divenire marginale.
Ho perciò deciso di prenotare un appartamento su Airbnb piuttosto che una stanza di albergo su Booking. Sulla piattaforma di prenotazioni per hotel e b&b il costo medio per una camera in questo periodo era di circa 80-90€ a notte in alberghi con poche valutazioni o con una valutazione inferiore al 6, mentre su Airbnb ho trovato un carinissimo monolocale non troppo distante dal centro (15 minuti con il tram verso il Duomo), per appena 75€ al giorno. Recensioni tutte positive, non ho avuto dubbi: unica pecca di Airbnb è il fatto di dover contattare più ospitanti per avere la certezza di trovare disponibilità. Il pagamento avviene attraverso la piattaforma stessa e c’è la possibilità di cancellare la prenotazione avendo risarcita una buona parte della spesa iniziale (in base alla flessibilità dell’ospitante). Con 25€ al giorno a testa abbiamo quindi trovato un appartamento in pochi semplici passaggi.
Arrivati a Milano, preso familiarità con l’appartamento, ci siamo diretti verso Palazzo Reale, scoprendo però, nella fretta, di non aver comprato i biglietti.
Eravamo abbastanza in ritardo ( di una quindicina di minuti), e ho deciso prendere il mio smartphone e aprire l’app di Enjoy, a cui mi ero registrato tempo addietro.
In 3 minuti esatti ero nella 500 rossa.

Molto facile, veloce e economico soprattutto. Per una corsa di 20 minuti, abbiamo speso 4,75€ in 3, quindi circa 1,50€ a testa, il prezzo di un biglietto per i servizi urbani.
La sera, poi, stanchi del viaggio, abbiamo preferito non uscire a cena ma ordinare qualcosa a domicilio, attraverso l'app di Just Eat.

Con meno di 50€ in un giorno non abbiamo usato i fornelli, né aspettato autobus o metro (metropolitana che tra l’altro è sembrata chiusa intorno all’ora di cena) e abbiamo avuto la comodità di mangiare a casa per rilassarsi da una lunga giornata. Domani faremo di meglio, e proveremo anche Uber, il servizio di noleggio con conducente che tanto sta creando discussione in questo periodo.