Cinquanta sfumature di grigio. Sì, l’ho visto..


“Io non faccio l’amore. Io scopo. Forte."
Non inizia così il film Fifty Shades of Grey, erroneamente tradotto in Cinquanta sfumature di grigio. Ma è così che tutti avrebbero voluto che iniziasse. Almeno si sarebbe visto qualcosa di più in quei 120 minuti e rotti. Magari qualche scena di sesso spinto, come in tanti mi avevano fatto credere, e di scene sadomaso che hanno spinto la mia curiosità a tal punto di spenderci anche i soldi del biglietto.
Sono andato al cinema per vedere un film che mi aspettavo essere un mix di scene di sesso “normale" e sadomaso, e ne sono uscito con la consapevolezza che nessuno ha letto nelle righe del film. Almeno non chi non ha letto il libro.
Da Wikipedia: "Un film erotico è un genere di film softcore che mescola scene più o meno esplicite di rapporti sessuali con una storia d'amore. Principalmente per questo motivo si distingue dal film pornografico."
Softcore. Che vuol dire che non ci sono scene spinte né parti intime nella visione (Il trono di Spade è sicuramente più hardcore), ma che si basa tutto su altri aspetti più o meno profondi della pratica sessuale, in questo caso delle cinquanta sfumature di perversione del protagonista.
È un film drammatico, ironico, sentimentale, romantico. E non pornografico.
Il regista ha puntato tutto sulle prime scene per catturare l’intensità dell’incontro dal quale è nata l’attrazione: i primi piani sono così spessi e lunghi, i cambi di visuale pochi.
Un bel film, questo l’inizio della trilogia, che si prospetta molto diverso da quanto strillato a gran voce dalle ragazzine di tutto il mondo. Il sesso è solo un mezzo, per spiegare qualcosa di molto più profondo, le cinquanta sfumature di perversione di Christian Grey. A questo punto aspetto con molta più curiosità il secondo capitolo, ma non leggerò il libro, sicuramente più ricco di dettagli.