Black Mirror è una serie terribilmente interessante


In attesa dell’arrivo della terza stagione di House of Cards, ho cercato qualche nuova serie tv da vedere dall’inizio e, nella mia lista di suggerimenti su Netflix, ho trovato Black Mirror, serie antologica prodotta nel Regno Unito nel 2011 e arrivata l’anno dopo in Italia. Ho scelto questa serie per 3 motivi:
  1. È una serie antologica, quindi ogni puntata ha una storia a sé, e non mi costringe a seguire un filo logico nella serie, impegnandomi di meno;
  2. Ogni puntata dura al massimo 60 minuti, quindi non è un quasi film come Sherlock, ma sa essere ugualmente arricchita.
  3. Ad oggi, sono uscite solo 7 puntate divise in 2 stagioni e uno speciale di Natale: in poche parole, una roba da finire in 3 giorni al massimo.
Naturalmente prima di iniziare una nuova serie tv ho imparato a leggere bene i temi che tratta per vedere se coincidono con ciò che sto attualmente cercando - sì, ad oggi la scelta di una serie tv da guardare è seria, perché crea una nuova storia a cui allacciarsi e aggrapparsi durante le lunghe giornate noiose e senza senso che potrebbero profilarsi in futuro.
Black Mirror è una serie di carattere distopico sul ruolo che ha la tecnologia nel distruggere le relazioni sociali e umane in generale. Non spoilerando niente sulle trame dei singoli episodi, è però doveroso sottolineare che il genere è drammatico, a tratti decadente proprio.

La figura dell’uomo nella società moderna, di qualunque genere essa sia, è celebrata proprio come una sconfitta da parte dell’uomo comune in favore dei potenti e del controllo assoluto e incondizionato di un entità superiore che tutto regola e tutto decide. Orribile, terrificante e desolante come pensiero, che diventa ancora peggio quando immagino che anche 1984 di Orwell era visto così negli anni ’50, e il nostro Grande Fratello è l’NSA. È reale. Chissà di cosa parleremo nel 2030..