Questa storia di Casty è bellissima

Si, lo dico. Con orgoglio e senza peli sulla lingua: vado all'università ma leggo ancora Topolino. E mi pentirei del contrario, perché le storie che leggo sono piene di fantasia - che manca sempre di più - e di spessore storico quasi più di tanti post sui blog.
Sul Topolino 3092 è uscita la prima puntata di una storia che mi è piaciuta sin dalle prime pagine: Topolino e l'impero sottozero. Una storia scritta e disegnata da Casty, un grande autore disneyano che tanto mi ricorda i più grandi del passato - non come disegni, ma come soggetto - come Carl Barks, Scarpa e Cavazzano. Storie lunghe, piene di avventura e azione, con riferimenti storici più o meno verosimili. In tre puntate - le ultime due sono uscite insieme su Topolino 3093 - c'è di tutto: paesaggi mozzafiato (vedi sotto), cenni storici, elementi di pura fantasia e un finale che non ti aspetteresti.
Ma una cosa che posso scrivere senza spoilerare niente in caso la vogliate leggere è l diversità della storia rispetto ai canoni tradizionali del fumetto: Topolino, infatti, in questa storia non è affatto il protagonista della storia, né tantomeno un personaggio che cambia in qualche modo il progredire delle vicende: sembra quasi uno spettatore interno, con qualche battuta di tanto in tanto, ma niente di più. In un fumetto dove i classici personaggi sono sempre (e dico sempre) al centro della scena e parti attive dello svolgimento, l'esperimento di Casty è più che riuscito: non ho sentito la mancanza del Topo, tutt'altro. Sono invece rimasto contentissimo del fatto che il fumetto possa volare alto anche senza i suoi pilastri, senza ripetere fino all'infinito quanto sia bravo Topolino a risolvere tutto da solo e di quanto sia un eroe moderno. L'abbiamo capito. Ora vogliamo vedere gli unicorni volare, e Atomino (o chiunque altro) fare l'eroe.
Grazie, Casty.